ITINERARIO
1: FERMO |
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rinascimentale,
ma che ha continuamente subito trasformazioni nelle epoche successive,
riflettendo sempre la centralità di Fermo nella storia della
regione cui appartiene. La struttura urbanistica di Fermo nasce nel III sec. a.C., quando i romani conquistano il territorio che da oltre cinque secoli apparteneva ai Piceni, popolazione che non ha lasciato tracce significative, se non nei numerosi ritrovamenti dei corredi funerari. |
I romani stabiliscono a Fermo il loro presidio sul territorio: sulla parte più alta della città costruiscono i templi e, sul fianco nord del colle Sabulo -intorno al quale tutta la città si sviluppa-, il teatro. L'area del Girfalco (così è chiamata la sommità del colle) in epoca medievale diviene la sede naturale della Rocca, centro politico e religioso più importante. Nulla oggi rimane della fortificazione, distrutta nel 1446 dagli stessi fermani in una rivolta contro Francesco Sforza, se escludiamo il monumento religioso principale della città: il Duomo. La cattedrale, nella facciata, conserva ancora l'originalità della costruzione romanica del 1227 e, all'interno, tracce della basilica paleocristiana costruita nel V secolo sui resti di un tempio romano, insieme alla casula di Thomas Beckett -raro esempio di un antico ricamo arabo del XII sec. | ||
Dal
Girfalco si snoda la strada costruita sull'antico praecintio della
cavea del teatro romano che si collega all'arteria principale della
città, corso Cavour. Sorgono lungo questa via palazzi nobiliari
cinquecenteschi e settecenteschi, chiese appartenute a confraternite,
oratori, testimoni di una società ricca, colta, vivace e variegata. |
La via conduce alla piazza principale della città, Piazza del Popolo, il cuore politico e commerciale della Fermo rinascimentale e odierna. Su questa piazza si affacciano i monumenti principali che, dopo la distruzione della Rocca, sono stati la sede della vita politica del centro: Palazzo dei Priori- al cui interno si trova la Pinacoteca comunale-, Palazzo degli Studi - sede della Biblioteca-, Arcivescovado, Palazzo apostolico - sede del Comune. Da vedere: la Pinacoteca comunale che ospita la più antica sala della biblioteca pubblica della città (Sala del Mappamondo), capolavori del gotico cortese e una tela del Rubens. Il Palazzo dei Priori ospita anche le sale di rappresentanza del Comune e la sezione picena del Museo Archeologico. Dal Palazzo dei Priori parte la visita alle suggestive Cisterne Romane, sorprendente monumento e testimonianza dell'ingegneria idraulica romana. | ||
A pochi metri dalla Piazza, su prenotazione, si può visitare il Teatro dell'Aquila, uno dei più grandi e antichi teatri storici delle Marche, recentemente riportato al suo antico splendore da un attento restauro conservativo. |
ITINERARIO 2: L'ARCHEOLOGIA NEL FERMANO; FALERONE E MONTERINALDO | |
Il
dominio Romano, che ha fatto di Fermo il suo presidio, si è
esteso in tutto il territorio circostante lasciando opere e monumenti
imponenti e suggestivi. A Piane di Falerone, l'antica Falerio Picenus,
si ammira lo splendore di un teatro, tra i meglio conservati nella
regione, ancora oggi luogo privilegiato per la stagione teatrale e
musicale estiva. |
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Ancora ben conservata è la cavea, in origine interamente rivestita
di marmo a testimoniare la floridezza economica del centro. A poca distanza
sorgono resti di un imponente anfiteatro e di serbatoi d'acqua (i Bagni
della Regina) collegati all'acquedotto dell'antica città. Presso il centro storico dell'odierna Falerone, il convento della chiesa di S. Francesco ospita il museo Archeologico Antiquarium, che conserva un'interessante collezione epigrafica, statue e mosaici a testimonianza di una società, quella nata dalle centuriazioni imperiali, e dei suoi costumi. |
A
pochi chilometri da Falerone, lungo la strada che conduce alla Val
d'Aso, sorge Monte Rinaldo, antico centro medievale che conserva una
delle testimonianze più misteriose e affascinanti della civiltà
romana. Intorno alla metà del II sec. d.C. viene innalzato,
infatti, in contrada Cuma, un santuario ellenistico-romano i cui resti
sono ancora imponenti. Il santuario, ancora non interamente indagato,
era recintato da un muro (temenos) e composto da un portico (stoa),
un tempio tripartito ed edifici accessori. Undici colonne della stoa,
lunga in origine 66m., sono state rialzate e coperte da una tettoia
di protezione. |
Una bella cornice ambientale caratterizzata dalla presenza di dolci colline coltivate e dai centri storici dei paesi vicini, fa da sfondo a una delle emergenze archeologiche più importanti del centro Italia. |
Luoghi
e itinerari
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